Covid-19 Fase2 - Riapertura in sicurezza
La data del 4 Maggio è l'inizio della fase 2 dell’emergenza sanitaria e le Aziende possono riaprire tutelando i collaboratori e minimizzando il rischio di contagio.
Per questa fase ogni Imprenditore si sta ponendo delle domande: Come riavviare l’attività produttiva e commerciale evitando il più possibile i rischi dell’emergenza COVID-19? Come gestire le problematiche legate alla sicurezza sul lavoro e proteggere la salute dei collaboratori? A quali misure fiscali del Decreto Cura Italia si può accedere? Quali servizi di assistenza e iniziative di sostegno abbiamo a disposizione?
Innanzitutto le Imprese sono chiamate a valutare il livello di esposizione ai rischi per inserire nei piani di ripartenza le opportune azioni volte a prevenirli, mitigarli e trasferirli. Il “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” dell’Inail preso in esame dal Governo contiene gli elementi tecnici su cui si basano le misure di contenimento dei contagi per la Fase 2.
Per riattivare le attività produttive garantendo un’adeguata sicurezza per i lavoratori e allo stesso tempo la sostenibilità complessiva delle politiche di contrasto all’epidemia, occorre analizzare il rischio di contagio connesso con la tipologia di attività specifica, il coinvolgimento di terzi nei processi lavorativi, le possibilità di distanziamento e il rischio di aggregazione sociale.
Valutazione dei rischi
Gli Organi di Vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro (Inail, ASL) specificano che l’aggiornamento del Documento di valutazione dei rischi (DVR) è obbligatorio solo per le aziende che operano (direttamente o indirettamente) in ambito sanitario e/o in quelli dove il rischio biologico è un rischio lavorativo. Ciò non significa che i datori di lavoro non debbano prendere in considerazione le indicazioni preventive e protettive e applicarle nella propria attività aziendale tenendo conto di ciò che è attuabile e di ciò che non lo è nella specificità del contesto aziendale.
Le misure atte a prevenire e mitigare il rischio di contagio per i lavoratori e diffusione dell’epidemia sono classificabili in misure organizzative, misure di prevenzione e protezione e misure specifiche per la prevenzione dell’attivazione di focolai epidemici. Una corretta gestione del rischio coinvolge tutte le figure della prevenzione aziendale, medico competente, RSPP, RLS/RLST, nel coadiuvare per definire e monitorare l’attuazione attenta e responsabile delle misure, con la partecipazione consapevole ed attiva dei lavoratori.
Igienizzazione e sanificazione di uffici, negozi, ambienti di lavoro
Gli esperti ritengono opportuno, soprattutto nelle aree geografiche a maggiore esposizione del rischio o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di Coronavirus, prevedere alla riapertura una sanificazione degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni. In ogni caso va garantita la pulizia giornaliera dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e una sanificazione periodica.
Il “Decreto Cura Italia” (DL 23/2020) ha introdotto la possibilità di accedere ad un credito d’imposta del 50% riservato a tutti gli “esercenti attività d’impresa, arte o professione” (dunque aziende e liberi professionisti) per lo svolgimento di interventi mirati alla sanificazione degli ambienti di lavoro. Viene fissato un tetto massimo pari a 20.000 per ciascun beneficiario. Inoltre, lo stesso Decreto estende il quadro degli incentivi previsti dal precedente decreto legge in relazione all’adozione delle nuove misure di sicurezza nei luoghi di lavoro, includendo all’interno del bonus sanificazione anche le spese sostenute dall’azienda per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (DPI), di gel disinfettanti per le mani e di dispositivi atti a limitare i contatti tra personale e pubblico (ad esempio i pannelli di protezione in vetro o plexiglass).
Dopo aver specificato quali interventi beneficiano delle detrazioni per il periodo d’imposta 2020, vediamo come accedere agli incentivi anti COVID-19 per le aziende. L’accesso agli incentivi del bonus sanificazione prevede vari obblighi a carico dell’azienda. In primis, occorre richiedere l’intervento di ditte specializzate nei trattamenti di disinfestazione, igienizzazione e sanificazione, in possesso della regolare abilitazione (secondo DM 274/1997 lettere C, D ed E) per un’esecuzione dei lavori efficace e in sicurezza. E’ necessario passare in rassegna tutti i luoghi di affollamento, i percorsi di accesso, ascensori, scale e servizi igienici. Sarà dovere del committente conservare tutta la documentazione relativa agli interventi effettuati, tra cui naturalmente ricevute e fatture di pagamento ed eventuali certificazioni rilasciate dalla ditta per attestare l’avvenuta sanificazione.
Gestione degli spazi di lavoro
Gli spazi di lavoro devono essere rimodulati nell’ottica del distanziamento sociale compatibilmente con la natura dei processi produttivi. La mascherina è obbligatoria per chi condivide spazi comuni. Nel caso di lavoratori che non necessitano di particolari strumenti e/o attrezzature di lavoro e che possono lavorare da soli, gli stessi potrebbero, per il periodo transitorio, essere posizionati in spazi ricavati ad esempio da uffici inutilizzati, sale riunioni. Mentre per gli ambienti dove operano più lavoratori contemporaneamente potranno essere trovate soluzioni come il riposizionamento delle postazioni di lavoro adeguatamente distanziate tra loro e l’introduzione di barriere separatorie (pannelli in plexiglass, mobilio, ecc.).
Per gli spazi comuni, comprese le mense aziendali, i punti di ristoro e gli spogliatoi, i servizi igienici deve essere prevista una ventilazione continua degli ambienti, prevedendo altresì una turnazione nella fruizione nonché un tempo ridotto di permanenza all’interno degli stessi, con adeguato distanziamento. Nella gestione dell’entrata e dell’uscita dei lavoratori devono essere favoriti orari scaglionati e, se possibile, prevedere una porta di entrata ed una di uscita separate.
Favorire il lavoro a distanza
Dove possibile, resta da incoraggiare lo smart working (Lavoro Agile). A questo proposito il documento Inail precisa però che l’utilizzo di tali forme di lavoro a distanza necessita di rafforzare le misure di supporto per la prevenzione dei rischi connessi a questa tipologia di lavoro, in particolare fornendo assistenza nell’uso di apparecchiature e software nonché degli strumenti di videoconferenza, incoraggiando a fare pause regolari; in aggiunta, il management dovrà tenere conto della necessità di garantire il supporto ai lavoratori che si sentono in isolamento e a quelli che contestualmente hanno necessità di accudire i figli.
Formazione del personale e informazione
Il personale deve essere opportunamente informato dei protocolli aziendali per la salute e sicurezza e occorre aggiornare la procedura di primo soccorso con le nuove regole comportamentali. Un’efficace comunicazione è anche finalizzata ad evitare, per esempio, forme di stigmatizzazione nei confronti di lavoratori che provengono da aree a pregresso maggior rischio nonché a favorire l’accesso a fonti istituzionali per le informazioni, evitando il moltiplicarsi di fake news. Oltre a mettere a disposizione idonei mezzi detergenti per una raccomandata frequente pulizia delle mani, l’azienda dovrà curare l’affissione di locandine sulle misure di igiene personale.